Nervi: il disastro continua, anzi, peggiora sempre di più

Nota per la stampa

Da Lunedì 28 Febbraio 2022 si aggiunge un altro negativo tassello al già negativo intervento di riorganizzazione della mobilità e del trasporto pubblico a Nervi, intervento che non solo non ha tolto un metro al transito delle auto ma anzi ne ha accresciuto la presenza. Un intervento che non ha migliorato di una virgola la vivibilità del quartiere ma in compenso ha tagliato una linea fondamentale del tpl come il 15, con danno enorme per utenti, residenti e vitalità del quartiere e del suo tessuto economico.
Nell’assoluto navigare a vista dell’attuale Amministrazione Comunale, sembra che questo ulteriore raffazzonato tentativo di metter mano, derivi dalle proteste per l’affollamento di autobus al capolinea di Via del Commercio. Questo affollamento di mezzi è frutto della scelta sbagliata di eliminazione del capolinea storico del 15 di Viale Franchini e del taglio del servizio fatto passare per un miglioramento.
Avremo così che il 15 di giorno e il 607 di sera andranno a fare capolinea a Quinto, con un’interpretazione fantasiosa di quel che dovrebbe essere un capolinea: non più alla fine della linea ma lungo il suo percorso!
Per cui, chi sale a Nervi sul 15 (e di sera sul 607) – giusto per aumentare ancora i tempi di percorrenza penalizzati dal traffico sempre più intenso in questa città – si ritroverà a farsi la pausa del capolinea prima di proseguire verso il Centro, 10 o più minuti di pausa a Quinto, che serviranno immaginiamo a rimirare fermi dai finestrini (sempre che gli stessi non siano accecati da giganteschi adesivi) i giardini pubblici (dove, per altro, sono in corso dei lavori).
L’insensatezza di questo intervento e l’assoluta mancanza di rispetto non solo nei confronti dei cittadini genovesi che utilizzano il trasporto pubblico ma anche dei cittadini tutti (perché un intervento che danneggia la qualità e l’appetibilità del trasporto pubblico è un intervento che è contro tutti i cittadini e anche contro i lavoratori di AMT) parla da sola, e non ci sarebbe molto altro da aggiungere.
E non riusciamo a pensare che questo intervento derivi da mancanza di competenza.
Sarà forse frutto di approssimazione? di mancanza di sensibilità e rispetto nei confronti dei cittadini che utilizzano il trasporto pubblico? Qualcuno potrebbe anche ipotizzare trattarsi di un intervento “ad hoc” con l’inconfessato proposito di perdere utenza e poter quindi procedere ad ulteriori tagli del servizio. È – secondo noi – oramai improcrastinabile che “l’esperimento” di Nervi venga interrotto e si ritorni alla situazione precedente rispetto a viabilità e trasporto pubblico, a cominciare dal capolinea in Viale Franchini.
Ricordiamo che anche la stessa Azienda AMT vede un aggravio dei costi, almeno per il servizio serale, per la necessità di implementare le vetture in servizio.
E ricordiamo anche i nefandi esiti sulla circolazione sull’Aurelia, con le code che partono da Sori ed anche prima, tanto da aver scatenato le ire dei sindaci rivieraschi.
Nervi merita certamente un intervento di riqualificazione urbana che allontani la pressione del traffico.
Ma servono piani seri (che è difficile aspettarsi da questa Amministrazione) che siano realmente all’insegna di una mobilità sostenibile (ancor più difficile per questa Amministrazione).
Piani che abbiano nel trasporto pubblico un caposaldo e nella forte diminuzione della presenza di auto e scooter il tratto fondamentale, ad esempio riprendendo e sviluppando le proposte alternative fatte dalle associazioni ambientaliste all’epoca del Piano Winkler per Nervi.
È terrorizzante pensare che a fronte di questa palese non capacità e assenza di rispetto per le esigenze degli utenti del trasporto pubblico, sia in arrivo quasi un miliardo di euro dallo Stato (progetto dei 4 assi di forza, skymetro, impianto per gli Erzelli).
Se prendiamo il caso di Nervi come un assaggio è a mala pena immaginabile quali disastri potranno essere compiuti a fronte di tali risorse male impiegate.

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